Prometeo dona il fuoco
agli uomini e Zeus la virtù politica
Nella storia della cultura
occidentale, Prometeo è rimasto simbolo di ribellione e di sfida alle autorità
e alle imposizioni, e così anche come metafora del pensiero, archetipo di un sapere
sciolto dai vincoli del mito, della falsificazione e dell'ideologia. La figura
di Prometeo viene restituita dal mito antico come figura doppia. E’ il
trasgressore ribelle che si oppone all’ordine divino, ma anche il benefattore
dell’umanità, il dio che si priva della condizione divina per l’uomo e per
questo è sottoposto al castigo doloroso che tutti conosciamo; è anche il dio
creatore che plasma simulacri e procura loro vita.
Che cosa
rappresenta Prometeo? Il colpevole? L’innocente? L’anti-dio? Il dio buono? Il
senza dio? Il super-uomo? L’uomo alle prese con la propria coscienza? Prometeo è «Colui che pensa prima
di agire» ?
Emblema del progresso e della
libertà contro il potere, il mito di Prometeo è stato rappresentato molte volte
nella storia dell’arte dalle ceramiche greche, a Tiziano, da Rubens a Ribera
fino a Brancusi .
Il mito di Prometeo, ecco la scena descritta dalle parole
stesse di Esiodo: “Legò Prometeo dai vari pensieri con inestricabili lacci, /
con legami dolorosi, che a mezzo di una colonna poi avvolse, / e sopra gli
avventò un'aquila, ampia d'ali che il fegato / gli mangiasse immortale, che
ricresceva altrettanto / la notte quanto nel giorno gli aveva mangiato
l'uccello dalle grandi ali”
(Teogonia,
521-525).
Cerveteri 560-550 a.C. Ceramica dipinta a figure nere, alt. 14,4, diametro cm 20,2 |
Tra le produzioni di
ceramica greca figurata che raggiunsero l’Etruria attraverso il commercio, si
distingue la ceramica laconica, qui documentata da una famosa kýlix (coppa)
fabbricata a Sparta poco prima della metà del VI secolo a.C. e attribuita al Pittore
di Arkesilas.
Su di essa
si può ammirare una delle prime raffigurazioni del mito di Atlante che ci siano
pervenute, forse ispirata direttamente alla Teogonia di Esiodo. Atlante,
barbato, piega le ginocchia sotto il peso della volta celeste punteggiata di
stelle che deve sostenere, essendo stato condannato da Zeus a tenere separato
il cielo dalla terra. Al suo castigo si associa quello di un secondo Titano,
suo fratello Prometeo, colpevole di aver donato il fuoco agli uomini, e perciò
legato a un palo e sottoposto a un supplizio perpetuo: un’aquila gli rode il
fegato che ogni notte ricresce per essere di nuovo mangiato. Il piano lineare
su cui insistono i due titani, che forse simboleggia la Terra, poggia su una
imponente colonna dorica dalla quale si dipartono due boccioli di loto. Il
serpente sulla sinistra potrebbe costituire un riferimento alla sfera
sotterranea e infera.
Kylix laconico, attribuito al Pittore di Naucrati Museo del Louvre, Parigi 560-550 a.C. |
Al Museo del Louvre è conservata una Kylix risalente
al 560-550 a.C., quando l’arte greca era nel suo periodo detto arcaico,
riconoscibile dalla tecnica a figure nere con cui i soggetti venivano dipinti.
L’interpretazione della kylix laconica attribuita al Pittore
di Naucrati è tutt’oggi duplice, poiché nell’uomo seduto di fronte al
quale sta planando un’aquila, si può vedere Zeus col suo animale sacro o
Prometeo pochi istanti prima dell’attacco diurno. Entrambe le versioni sono
attendibili in quanto l’uomo si presenta con un abito prezioso, regale e
acconciatura e barba sono quelle con cui tipicamente vengono rappresentati gli
dèi. D’altra parte però di questo uomo non si vedono le braccia, motivo per cui
potrebbero essere legate evocando così l’immagine di Prometeo.
L’arte può essere uno strumento
di conoscenza e testimonianza delle regole come bene comune?
Prof.ssa Palumbo Teresa
Le regole sono motivo di equilibrio e stabilità ma se si allontanano dalla libertà e limitano o implicano condizionamenti al bene comune potrebbero essere infrante. Secondo me in qualsiasi contesto le regole vanno rispettate, però nel caso di Prometeo, il suo comportamento è giustificato per il bene comune.
RispondiEliminaGIALLOBA015