E l'uomo creò il robot
E L'UOMO CREO' IL ROBOT
Leggere Asimov apre nuovi spazi e molteplici prospettive....fin dove arriva l'atto creativo dell'uomo? Quando la robotica rischia di sfuggire al controllo dell'uomo? Le ipotesi di Asimov sono solo frutto di immaginazione letteraria?
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RispondiEliminaAdesso voglio sentire voi.....confrontiamoci sul romanzo e invogliamo chi ci segue a leggere un capolavoro della letteratura fantascientifica che non smetterà mai di stupirci per la sua visionarietà.
RispondiEliminaProf.ssa Maria Grazia Sfameni
Il libro Io Robot è un insieme di 9 racconti diversi, ma che hanno come protagonisti i robot. Il tema dei 9 racconti si basa sulle tre leggi della robotica. Il primo racconto tratta di una bambina che sta sempre con il suo robot Robbie, e,da quando c'è lui la bambina non vuole giocare con nessun altro, e non si vuole staccare mai da lui. La domanda che a questo punto dovremmo chiederci è: siamo noi a controllare la tecnologia, oppure è la tecnologia che al giorno d'oggi controlla noi?, dato che senza non riusciamo a stare.
RispondiEliminaROSSOBS004
Perché non provi a darti una risposta? Pensa a qual è il tuo rapporto con la tecnologia....
EliminaNegli ultimi anni un tema ricorrente è la creazione e lo sviluppo dei robot. Guardandoci attorno notiamo che in pochi anni i robot sono diventati nostri "compagni di viaggio", perché ormai non facciamo un qualcosa senza l'utilizzo della robotica. Il violento impatto con questo nuovo mondo e il continuo sviluppo di queste tecnologie in così poco tempo, hanno fatto aumentare la paura che in futuro i robot possono prendere il sopravvento. Ecco perché sono state create le tre leggi della robotica, le quali affermano che un robot non deve mai danneggiare l'uomo, deve sempre obbedire fino a quando non fa del male all'essere umano e,infine un robot deve proteggere se stesso purché non vada contro le altre due leggi.
RispondiEliminaROSSOBS019
Pensi che ciò sia possibile? Come?
EliminaIo, dopo aver letto il primo capitolo del libro "Io, robot" di Isaac Asimov, "Robbie", che parla della Prima Legge della Robotica; ho riflettuto su quanto Gloria, la protagonista del racconto, sia attaccata a Robbie, il suo robot-babysitter, mentre la mamma li cerca di allontanare. Questo pensiero della mamma potrebbe corrispondere a quello degli adulti di adesso, non tutti naturalmente, che non condividono le innovazioni tecnologiche che a volte anche noi ragazzi ne facciamo un cattivo uso o stiamo troppo attaccati ai telefonini, pc... E voi che ne pensate? Vi consiglio di leggere il libro, ne vale la pena.
RispondiEliminaROSSOBS005
Ben detto!
EliminaSecondo me Asimov è solo molto diffidente nei confronti dei robot questo perché la robotica è qualcosa di nuovo che gli genera appunto diffidenza ,i robot saranno sempre controllati e comandati.
RispondiEliminaROSSOBS003
Ne sei certo? Guardati intorno...perché se vi si chiede di lasciare il telefono per 5 ore lo vivete come un'ingiustizia?
EliminaSecondo me l'uomo è un'energia viva capace di farsi riconoscere, con una memoria e una mente. Il corpo è soltanto una "dimora" provvisoria dell'uomo. La nostra mente è come l'universo, se ne conosce una parte, ma si è all'oscuro del resto e non sappiamo fin dove può estendersi. Una caratteristica del nostro cervello è la creatività: se usato bene siamo capaci di creare cose fantastiche e di fare scoperte grandiose. Un esempio è la tecnologia: l'uomo, col passar del tempo si è evoluto tanto da riuscire a creare esseri intelligenti quanto lui: i robot. Essi sono capaci di svolgere le stesse attività dell'uomo e addirittura di formulare pensieri e sentimenti. Ma nonostante tutto ciò che riescono a svolgere, secondo me i robot senza noi umani rimarranno sempre delle inutili macchine...
RispondiEliminaRossobs017
Prova a chiederti cosa distingue l'intelligenza umana da quella artificiale. Hai mai visto il film IA: intelligenza artificiale?
EliminaSecondo la prima legge della robotica "un robot non può recar danno a un essere umano ne può permettere che a causa della propria negligenza un essere umano patisca danno". Secondo me un robot non può recar danno a un essere umano, nonostante le nuove tecnologie siano molto pericolose a volte. Di questo libro mi ha colpito molto l'affetto che legava la bambina e il robot, è bello pensare a come un robot possa affezionarsi così alla padrona. Molte persone però sono ostili con le tecnologie avanzate come vediamo dal comportamento della madre di Gloria.
RispondiEliminaROSSOBS001
Chiediti a cosa sia dovuta tale ostilità. ...spesso si è ostili nei confronti di ciò che non si conosce
RispondiEliminaNel terzo racconto del libro "Io robot", gli scienziati Powel e Donovan collaudano un robot di ultima generazione che può gestire una stazione spaziale da solo. Peccato, però, che il robot Cutie prende il sopravvento e estranea i due scienziati dal controllo della stazione. È questo ciò a cui siamo destinati? Mano a mano che la tecnologia sarà sempre più avanzata essa potrebbe prendere il sopravvento? Gli oggetti tecnologici potrebbero sviluppare, come Cutie, delle idee tutte loro e avere la meglio su di noi?
RispondiEliminaROSSOAS005
prova a guardarti intorno e a rispondere almneno in parte
EliminaNonostante il libro ci possa far riflettere su quanto la tecnologia e nel caso specifico la robotica , sostituisca l’uomo in moltissimi compiti , portare conseguenze negative alla sua esistenza o creare dipendenza ritengo che i robot oltre che svolgere i compiti assegnati dall’uomo , non potranno mai provare sentimenti, emozioni , avere un intelligenza paragonabile a quella umana . Che si arrivi a creare un robot simile a Robbie che prova sensi di colpa nei confronti di Gloria, è impossibile . L’autore nei racconti ha regolamentato i robot con delle leggi , anche se delle volte entrano in conflitto creando situazioni pericolose, per salvaguardare l’intelligenza umana da quella artificiale. Oggi si vive in un mondo tecnologico e comodo , dall’auto che ci trova il parcheggio, l’aspirapolvere telecomandata , telefonini ecc. a mio pare tutte cose utili se usate con criterio.
RispondiEliminaROSSOASo13
Io,Robot è uno dei capolavori del genere della fantascienza;scritto nel 1950 da Asimov,uno dei fondatori del genere,contiene 9 raccolte.L'autore russo ci ha regalato un libro interessante sul rapporto tra l'uomo e i robot ,sulle applicazioni delle tre leggi della robotica e i pericoli che da esso possono derivare.Un'altra tematica molto cara allo scrittore riguarda il robot inteso come una possibile minaccia per l'uomo,l'automa che decide di ribellarsi al padrone.Prendiamo come esempio il primo racconto intitolato Robbie,in cui una bambina di nome Gloria ha per compagno di giochi ha un robot chiamato Robbie.Per paura che l'androide possa fare dal male a sua figlia la madre di Gloria decide di disfarsene.La bambina però era talmente affezionata al suo robot da cadere in stato di depressione e tristezza.Ma durante un percorso guidato verso una fabbrica di robot,un macchinario sta per investire Gloria,quando interviene con prontezza Robbie,che abbraccia la bimba e la porta in salvo....In quest'ultima parte evidenzia come i robot siano fedeli all'umanità.Un romanzo molto bello e da non prendere alla leggera!
RispondiEliminaROSSOBS008
La prima legge della robotica dice che un robot non può recar danno a un essere umano,né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno.Del libro "Io,Robot" di Asimov ho imparato tantissime cose che fin ad oggi non davo importanza... mi ha colpito molto il forte legame tra la bambina (Gloria) e il robot (Robbie) ormai diventato da molto tempo il suo baby-sitter... ma da tempo la madre della bimba voleva allontanare Robbie per diversi motivi.. ma la cosa che mi ha colpito ancor di più è stato il loro ritrovo.... oggi la maggior parte delle persone sono proprio come la mamma di Gloria perché come sappiamo la tecnologia è avanzata tantissimo sopratutto negli ultimi anni e quindi pensano che sia un problema che ormai è lei che comanda su noi infatti anche quando a scuola ci viene chiesto di consegnare il cellulare la troviamo un'ingiustizia perché non sappiamo restare senza anche se in fine sarebbero solo 5 ore... ma oltre tutte queste cose negative ci sarà poi qualcosa di positivo in essa?Forse il vantaggio di poterla usare!
RispondiEliminaROSSOBS014
L'uomo oggi ha la certezza di costruire robot sempre più sofisticati e pensa di essere in grado di controllarli. Io invece penso che si arriverà al punto che l'uomo non riuscirà più a gestire queste menti artificiali.
RispondiEliminaROSSOBS013
quali sono i motivi di questa tua visione così pessimistica?
EliminaIo, robot è un romanzo di Isaac Asimov composto da nove racconti diversi tra loro sui robot positronici. Tra i racconti letti, mi è piaciuto in particolare il quinto che si intitola "Bugiardo". Alcuni scienziati hanno a che fare con un robot RB-34 (Herbie) in grado di leggere nel pensiero e devono scoprire come mai abbia questa facoltà. Mi è piaciuto perché all'inizio mi ha portato su una falsa pista e avevo un'idea diversa riguardo il finale e quando ho scoperto perché assumeva quei comportamenti sono rimasto stupito. Il robot mente a tutte le persone che lo circondano per obbedire alla prima legge (un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno) dando risposte che desiderano per non ferire i loro sentimenti, infatti, illude la robopsicologa Susan Calvin, che desidera che il suo amore per il collega venga corrisposto. Come in tutti i racconti, Asimov mette in dubbio l'efficienza della tecnologia. Ci fa riflettere sul progresso tecnologico: l'automa potrebbe sfuggire al controllo del suo creatore e rivoltarsi contro?. Io ritengo che i robot staranno sempre sotto il controllo dell'uomo perché li ha creati lui e ha un' intelligenza superiore, come possiamo rilevare dai racconti di questo romanzo che alla fine egli trova sempre una soluzione. Vi consiglio di leggere questo capolavoro e di vedere il film "Io, robot" tratto da questo racconto.
RispondiEliminaROSSOAS016
Il libro di Asimov è un insieme di racconti che mettono in evidenza le 3 leggi della robotica.
RispondiEliminaI vari racconti mettono in luce le caratteristiche dei robot,alcuni addirittura ne parlano come se il robot provi dei sentimenti e riesca ad affezionarsi agli umani e viceversa.Basti pensare al primo racconto dove la bambina arriva a dare un nome al robot e lui a proteggerla.
Altri brani descrivono i robot in maniera ironica e divertente.Da sempre il mondo dei robot ha affascinato i ragazzi,Asimov riesce a parlaci di questi esseri in modo chiaro e semplice.
ROSSOAS014
[12:57, 18/3/2019]: Il libro di Asimov mi ha particolarmente stupito, non essendo il mio genere non credevo che potesse interessarmi. Però è stata una vera e propria scoperta sin dalla prima pagina. Ammetto di non aver concluso la mia lettura ma sono capace di commentare le mie prime impressioni. Concentriamoci sul romanzo che ha come tema principale le tre leggi della robotica. In particolare io mi esprimerò sulla prima, ovvero : “Un robot non può recar danno un essere umano, ne permette che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno“.
RispondiEliminaUna ragazza, di nome Gloria, ha un proprio compagno di giochi che pare sia essere proprio un robot. La protagonista è molto affezionata alla “macchina“ tanto che gli assegna un nome, Robbie. Ma a essere preoccupata è la madre che non vedendo rapporti con gli altri bambini e sua figlia cerca di convincere il marito di riportare indietro Robbie. Quest’ultimo, George, non è particolarmente preoccupato a differenza della moglie che crede che un giorno il robot possa perdere il controllo e infrangere le leggi. Dopo vari tentavi della moglie Robbie viene portato via della vita di Gloria e cercano di distrarla in tutti modi data la sua reazione drammatica. Alla fine del capitolo Gloria riesce a ritrovare Robbie che gli salva la vita in una situazione abbastanza sgradevole. Le mie considerazioni riguardanti questo capitolo sono molteplici. In primis molto spesso possiamo trovare espressioni riguardanti l’utilizzo delle regole, è il caso di: “Eppure gliel’ho detto milioni di volte che è contro le regole“ questa frase è utilizzata da Gloria nel momento in cui si ritrova insieme a Robbie a giocare a nascondino. Il robot all’interno della famiglia deve quindi assicurarsi di rispettare delle regole e di proteggere Gloria. Al momento la penso diversamente dalla madre, Grace. In questo capitolo Robbie mi è sembrato tutt’altro che una macchina, infatti, sono sono riuscita a vedere i suoi sentimenti: il suo amore verso Gloria, la sua voglia di riascoltare mille volte la stessa fiaba... è pur vero però che Robbie è stato programmato per questo quindi sarà un vero mistero vedere il finale di questa vicenda. Anche a me sorgono alcune domande: riusciamo a controllare la tecnologia oppure ne siamo dipendenti?. L’intenzione di Asimov è ben chiara riuscire a far provare i sentimenti ai robot nel pieno rispetto delle regole. Credo che la robotica però ne sfuggirà al controllo perché sopraffatta dai sentimenti umani. Vi tengo aggiornati
ROSSOBS020
Attendiamo i tuoi ulteriori aggiornamenti; molto ben fatto
EliminaIl libro Io,Robot è composto da nove racconti tutti basati sulle tre leggi della robotica. Il primo racconto parla di una bambina di nome Gloria, che come compagno di giochi aveva un robot di nome Robbie, sua madre non voleva che sua figlia stesse con lui quindi ha provato e dividerli, ma la bambina essendo troppo affezionata a Robbie non riusciva a stare senza il suo robot, un po' come noi che siamo troppo attaccati alla tecnologia
RispondiEliminaROSSOBS002
“Un robot non può recar danno a un essere umano, né può permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno”
RispondiEliminaQuesta è una delle tre leggi della robotica. Ho scelto la prima perché mi ha incuriosito molto in quanto dice che la tecnologia non possa creare danno all’essere umano. Il primo capitolo si concentra sul fatto che la madre di Gloria non era d’accordo sul fatto che Robbie (il robot) rimanesse con la bambina. Da quel che ho letto nel primo capitolo, mi è sembrato l’esatto opposto: il fatto che Robbie in un certo senso è affezionato a Gloria non mi fa pensare che esso, possa causare danni. Mentre la madre pensa il contrario, infatti cerca di liberarsi del robot in tutti i modi. Sto continuando a leggerlo perché vorrei capire se la madre di Gloria si sbaglia o meno. E se le leggi della robotica vengono rispettate, secondo me si sbaglia.
ROSSOBS018
Il libro “Io, Robot” è composto da nove racconti, ognuno diverso dall’altro; una cosa che si riscontra in tutti e nove è la presenza dei robot positronici. Il libro fa riflettere ciò: se il progresso della scienza permettesse di raggiungere obbiettivi inimmaginabili molto spesso porta anche catastrofi dovuti all’uomo, il quale non riesce a controllare la scienza. Un esempio sono i robot, i quali, da un lato migliorano la tecnologia del nostro secolo dall’altro, però, sono considerati una minaccia. In questo libro troviamo queste tesi contrapposte, da un lato vi sono racconti i quali mostrano come quest’ultimi siano essenziali al giorno d’oggi, altri mettono in luce i lati negativi dei robot, i quali, possono essere un problema a causa di dettagli trascurati dall’uomo. Per salvaguardare l’uomo dai robot vi sono le tre leggi della robotica le quali cercano di modificare azioni sbagliate dei robot. La legge più importante è la prima la quale afferma che: “un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno”. Questa legge ha lo scopo di non rendere o creare robot che possano danneggiare l’uomo… ma spesso basta una situazione che metta in contrasto le leggi tra di loro per crearne una complicata da risolvere. Vale la pena leggere “Io, Robot”, è pieno di sorprese, ciò che immaginiamo possa accadere in realtà ci porta solo in una falsa pista.
RispondiEliminaROSSOAS006
Io robot è un capolavoro del genere fantascientifico ed è stato scritto dal celebre Isaac Asimov. Il libro è costituito da un insieme di nove racconti indipendenti tra di loro e di conseguenza aventi ognuno un diverso protagonista. Ogni storia è dedicata al rapporto tra robot ed esseri umani regolato dalle leggi della robotica.
RispondiEliminaIl terzo racconto ovvero "bugiardo", per esempio, ha come protagonista il robot Harbie,che a causa di un difetto di fabbricazione, è in grado di leggere nel pensiero e per via della "prima legge della robotica" dice agli scienziati tutto ciò che desiderano sentirsi dire in modo da non ferire i loro sentimenti. Proprio questo suo tentativo finirà per portarlo all'autodistruzione perchè, nonostante i suoi buoni propositi, arrecherà danno agli stessi scienziati che lo hanno creato. ROSSOAS010
Pilastro della narrazione sono le tre leggi della robotica, semplici e geniali, ormai celeberrime, la cui conoscenza è indispensabile per ogni appassionato del genere:
RispondiElimina• 1- un robot non può arrecare danno a un essere umano né permettere che egli lo subisca per sua negligenza.
• 2- un robot deve sempre obbedire agli ordini degli umani, a meno che ciò non contrasti con la prima legge.
• 3- un robot deve sempre preservare la propria incolumità, a meno che ciò non contrasti con la prima o con la seconda legge.
Da questo consegue che i robot di Asimov non sono mai e poi mai volutamente ostili all’uomo, ma sono, anzi, tenuti a fare tutto il possibile per aiutarlo e servirlo come egli comanda. Una specie di esercito buono, insomma, con qualche problema tecnico di tanto in tanto, ma anche, e questo è un altro elemento molto importante, la capacità, se non di provare sentimenti, quantomeno di prendere decisioni in modo autonomo.
Nel leggere questi racconti si resta stupiti da come lo stile incredibilmente semplice di Asimov e la sua totale assenza di compiacimenti e di facili elementi horror o splatter abbiano potuto creare storie di questa potenza e capaci di coinvolgere totalmente il lettore. In molti casi si sfiora la distopia, in tutti viene stimolata la riflessione. Non si tratta, infatti, di vuota fantascienza di maniera, ma di una raccolta densa di contenuti e di risvolti psicologici, che presenta personaggi assolutamente reali in situazioni che potrebbero diventarlo fra pochi anni. O che forse, in un certo senso, lo sono già.La distopia è l’esatto contrario dell’utopia:invece di donarci un futuro migliore,la natura e la scienza ci riservano terribili sorprese,sottolineando il passaggio ad una situazione negativa.
I Robot di Asimov sono dotati di cervelli molto simili a quello umano. Sebbene si parli di simulazione, essi sono capaci di interagire naturalmente con l’uomo e sono programmati diversamente nelle reazioni e comportamenti a seconda dei compiti che devono svolgere. Ciò che li comprende tutti indistintamente è l’essere soggetti alle Tre Leggi della Robotica, create per salvaguardare l’uomo da ogni possibile pericolo da essi derivante. Eppure, le stesse Leggi posso essere interpretate ed applicate in modi diversi, in base alle situazioni e/o al possibile malfunzionamento dei Robot.
L’Antologia parla esattamente di questo tipo di relazione tra Robot, Uomo e aspetti morali, raccogliendo episodi legati da questo concetto comune, col preciso desiderio di evidenziare da un lato, la fragilità spesso latente delle regole, dunque la fallibilità dell’uomo, e dall’altro, una spesso divertente critica verso alcune delle convinzioni più comuni al genere umano, come il credo religioso o il concetto di affetto .ROSSOAS018(FP)
Le storie sono brevi e godibilissime anche per coloro che si avvicinano alla fantascienza per la prima volta. “Robbie” apre la raccolta narrando l’inverosimile, eppure certo, affetto tra una bambina ed il suo Robot compagno di giochi, come in una piccola favola completa di morale. Racconti successivi, invece, vedono protagonisti i due collaudatori alle prese con i difetti dei Robot-prototipo, episodi tra il serio e il faceto intrisi di una chiara critica alla follia umana. Un esempio è la ribellione del Robot QT-1 , il quale, appena attivato dai collaudatori, dubita di essere una creazione dell’uomo, come di essere nient’altro che una macchina, affrontando razionalmente le proprie teorie e finendo col riproporre al lettore le note domande sull’origine e sullo scopo dell’esistenza, ammettendo, infine, l’esistenza di un essere superiore.ROSSOAS018(FP)
RispondiEliminaio a differenza dei miei coetanei vorrei incominciare il mio commento con una domanda,siccome le leggi della robotica parlano della sottomissione dei robot e che quindi i quest'ultimi non possono discutere il volere dell'uomo perchè nel primo racconto il robot si rifiuta di "farle fare a cavalluccio fino a casa "Il robot si rifiuta?Forse Asimov aveva capito che i robot potrebbero prendere il sopravvento in futuro e che questa presa al potere dei robot potrebbe dare inizio all'apocalisse. ROSSOAS001
RispondiEliminaSplendida come sempre la tua ironia! Prova a rispondere scrivendo un breve racconto e assumendo il punto di vista del robot. Stupiscici
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