Un diritto solo per pochi..
Le storie di Malala, delle otto piccole studentesse cristiane trucidate in Bangladesh dagli attivisti islamici radicali, le mille storie delle spose bambine sottratte allo studio ed alla vita per contrarre matrimoni con uomini anche di 40 anni,sono le nuove forme dell’orrore di società arretrate che negano alle ragazze il fondamentale diritto all’ istruzione.
Bambini- soldato e piccoli in età scolare e prescolare, dai 4 anni in su, impiegati per tutto il giorno nelle fabbriche di mattoni congolesi, sono casi che ci riportano ad una drammatica verità che dimentichiamo: i piccoli e i giovani devono avere il loro futuro, non quello che adulti irresponsabili e criminali stanno sottraendo a questi giovani.
Rubare la vita è rubare il futuro, le speranze di poterlo ribaltare, farlo crescere grazie all’istruzione.
Tre quarti della popolazione giovanile mondiale soffre di analfabetismo, e per le bambine/ragazze la situazione è gravissima. In Paesi fortemente influenzati da culture arretrate, concepire di recarsi a scuola, di poter imparare a leggere e scrivere,viene visto come un grave atto di ribellione, che donne adulte, giornaliste, scrittrici, hanno spesso pagato a prezzo della vita.
In Africa, soprattutto nella fascia sub-equatoriale, la carenza igienico sanitaria di base ha portato al dilagare della lebbra. Piccoli senza mani e piedi, consumati dal male, si recano ‘camminando’ su gomiti e ginocchia fino a capanni malmessi dove, seduti per terra, ascoltano la lezione , dopo aver attraversato, in quelle terribili condizioni, anche 1 chilometro di strada.
Da qualche altra parte del mondo, gli stessi ragazzi, della stessa età, ma nati dalla parte ‘giusta’ del mondo , hanno scuole hi-tech, attrezzature didattiche di altissima qualità, un’istruzione di elevato profilo che aprirà loro le porte di un mondo del lavoro sempre più competitivo e professionalmente qualificato.
Dalle ingiustizie non può nascere la pace, soprattutto se si nega la verità che tutti siamo uguali.
Prof. L. Sturniolo
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