Word Cloud

domenica 19 maggio 2019

Il folle volo di Ulisse

Nell'Odissea non viene raccontata la morte dell'eroe, Ulisse, tornato ad Itaca dopo vent'anni di distacco dall'amata Penelope e dopo molti viaggi e avventure. Lo stesso Omero, nel libro XI, faceva profetizzare all'indovino  Tiresia che prima di vivere una vecchiaia tranquilla, Ulisse avrebbe dovuto compiete un ultimo viaggio.



Questa profezia suscitò fantasie di ogni genere nel corso dei secoli e Dante  ce lo presenta nel XXVI canto dell'Inferno come protagonista di un nuovo ed ultimo viaggio oltre le colonne d'Ercole, spinto dal suo desiderio di conoscere, di andare "oltre" di superare qualunque misura, di infrangere i divieti divini. 



In questo suo folle volo coinvolge e convince anche i compagni a seguirlo spronandoli con queste famose parole:

“… Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza”
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

Ciò che rende Ulisse l'eroe del folle volo è l'irrefrenabile volontà di conoscenza, il desideri di ampliare i propri orizzonti conoscitivi, il desiderio di seguire virtute e canoscenza, desiderio che distingue l'uomo dalle bestie.

Le colonne d'Ercole rappresentano i limiti invalicabili oltre i quali la conoscenza umana, fondata su ragione ed esperienza, possa andare e per aver valicato questi limiti la sua impresa è condannata al fallimento perché guidata dal superbo orgoglio e dalla negazione delle leggi dell'esistenza.


 Ulisse, può essere considerato il simbolo dell'uomo moderno, della ricerca del sapere, di colui che cerca nuove strade e si prefigge arditi traguardi verso ciò che è ancora sconosciuto. 

La virtute da seguire per elevarci al di sopra degli esseri bruti cioè degli animali, è una vita virtuosa fatta di valori e passioni per la nostra attività e i nostri compiti, nello stesso tempo c’è anche la conoscenza cioè il desiderio di conoscere e sviluppare al massimo il nostro talento intellettivo.

Cosa pensi tu di questa esortazione e del suo significato? 

A chi, secondo te, oggi potrebbe essere rivolta e perché? 

Considera anche  l'altra faccia della medaglia: 

non dimenticare però che questo discorso è quello di un fraudolento che, con la sua astuzia, convince i compagni a seguirlo e a divenire suoi complici in un'avventura senza ritorno e senza speranza. 

                                                                                                      Prof.ssa Carmela Tripodi                                                                                                    classi 1A-1C Liceo artistico
                   






7 commenti:

  1. Questa esortazione, vuole significare che bisogna sempre oltrepassare i propri limiti e non fermarsi davanti alle prime difficoltà. Oggi, sicuramente, potrebbe essere rivolta ai giovani che si arrendono facilmente dinanzi agli ostacoli e che quindi non combattono duramente per ciò che vogliono.
    ROSSOAA016

    RispondiElimina
  2. Ulisse, l'eroe greco, Re di Itaca, secondo me, é un uomo da imitare per la sua voglia di conoscere oltre ogni misura e limite anche s costo di sfidare gli dei che lo puniranno per aver atravessato le colonne d'Ercole. Il suo esempio dovrebbe servire a tutto noi giovani che spesso ci scoraggiano alle prime difficoltà e ci arrendiamo oppuro non amiamo studiare e conoscere cose nuove. ROSSOAA002

    RispondiElimina
  3. Con questa frase, Ulisse ci vuole dire di non arrenderci mai, nemmeno quando tutto sembra essere perduto. Di sicuro questa frase può essere rivolta ai giovani d'oggi che al primo ostacolo si arrendono e mollano tutto. Viviamo per conoscere e non per stare chiusi in casa magari davanti ad un cellulare o ad un computer.
    ROSSOAAOO4

    RispondiElimina
  4. Ulisse era un uomo molto furbo e astuto che si spingeva oltre i suoi limiti,gli succedono numerose disavventure ma riesce sempre a cavarsela grazie all'aiuto degli dei,specialmente di Atene ma ciò che lo distingueva da tutti era la Metis, una forma particolare di intelligenza.
    ROSSOAA017
    ROSSOAA018

    RispondiElimina
  5. Secondo me, questa esortazione ha un profondo signifato sopratutto perché Ulisse non era un dio, quindi non era provvisto di poteri ultraterreni ed è la dimostrazione che con tanta astuzia impegno e caparbietà gli obiettivi sono raggiungibili anche dai comuni mortali .
    Questa esortazione oggi potrebbe essere rivolta a qualsiasi essere umano perché ognuno , chi in un modo chi in un altro , si pone degli obbiettivi e cerca di raggiungerli,anche superando i propri limiti che spesso impediscono il loro esido.ROSSOCA13

    RispondiElimina
  6. Questa esortazione è adatta soprattutto a quei ragazzi che oggi si accontentano delle piccole cose, dei piccoli obbiertivi senza andare oltre per scoprire nuove cose ed ampliare le proprie conoscenze.
    Ulisse rappresenta la figura dell'uomo che arde dal desiderio di raggiungere qualcosa di sconosciuto qualcosa che "esca" fuori dai limiti umani Infatti l’evento tragico che lo caratterizza è pertanto il suo naufragio, episodio che il personaggio ritiene accidentale, ma che rappresenta invece il compiersi del volere di una divinità intenta a negargli quella conoscenza cui era mai stato permesso ad alcun uomo di avvicinarsi.
    Penso che conoscere sia solo un punto a nostro vantaggio, penso significa saper affrontare la vita in maniera diversa, saper affrontare le diverse situazioni e di conseguenza avrere dei comportamenti idonei.
    ROSSOCA016

    RispondiElimina
  7. Ulisse oltre ad essere molto coraggioso è anche molto furbo ,dote che l'ha aiutato tantissimo a superare gli ostacoli che la vita gli ha posto. Secondo me, Ulisse è da prendere come esempio, specialmente da noi giovani che al giorno d'oggi, non vogliamo fare neanche un minimo sforzo, quando invece riuscire a superare questi ostacoli ci potrebbe aiutare tanto, per farci capire i nostri limiti e magari anche superarli.
    ROSSOCA017

    RispondiElimina