Il
concetto di Bene culturale è stato acquisito nella legislazione italiana, in
seguito alle riflessioni della «Commissione di indagine per la tutela e la
valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio» istituita nell’aprile 1964 legge 310. Nel
tempo si è affermata la consapevolezza che occorre conoscere e tutelare tutto
ciò che testimonia l’attività creativa dell’uomo e che esprime il modo di
vivere e pensare di una certa epoca storica.
Nel
1975, lo Stato italiano ha istituito il Ministero dei Beni Culturali, che ha
provveduto a classificarli e ad emanare provvedimenti per la loro salvaguardia.
L’attuale
legislazione sottolinea che il Patrimonio culturale è costituito dai beni
culturali e dai beni paesaggistici.
I
beni culturali sono «le cose immobili e mobili che (…) presentano interesse
artistico, storico, archeologico, enoantropologico, archivistico e
bibliografico» e le altre testimonianze aventi valore di civiltà.
I
beni paesaggistici sono gli immobili e le aree «costituenti espressione dei
valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio. Sono
individuati come luoghi di cultura: museo, biblioteca, archivio, area archeologica, parco archeologico, complesso monumentale.
Si definisce Parco
archeologico: "un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze
archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o
ambientali, attrezzato come museo all’aperto". Grande
importanza hanno i beni archeologici che costituiscono testimonianza storica di
epoche, di civiltà, di centri o insediamenti venuti alla luce mediante scavi e
rinvenimenti. Buona parte delle testimonianze antiche è situata sotto spessi strati di terreno,
sotto le nostre città o i luoghi abbandonati da tempo.
L’ archeologia è la disciplina che studia le antiche civiltà attraverso la ricostruzione e l’analisi delle loro testimonianze materiali come i manufatti artistici e quelli legati all’attività dell’uomo. I ritrovamenti possono avvenire in modo fortuito, ma generalmente sono frutto di un’accurata indagine ricostruttiva e i lavori di scavo seguono un metodo rigoroso di analisi e coerenti fasi di intervento: esplorazione, strato stratigrafico e clasificazione e datazione.
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L’ archeologia è la disciplina che studia le antiche civiltà attraverso la ricostruzione e l’analisi delle loro testimonianze materiali come i manufatti artistici e quelli legati all’attività dell’uomo. I ritrovamenti possono avvenire in modo fortuito, ma generalmente sono frutto di un’accurata indagine ricostruttiva e i lavori di scavo seguono un metodo rigoroso di analisi e coerenti fasi di intervento: esplorazione, strato stratigrafico e clasificazione e datazione.
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Planimetria del Parco |
Il parco archeologico dei Taureani sorge nella zona in cui anticamente sorgeva l'antica città di
Tauriana (o Taurianum), su una superficie di circa tre ettari giacente su un
pianoro costiero che domina sulla Costa Viola splendido tratto della costa
meridionale tirrenica calabrese.
Antonio
De Salvo, a cui è intitolato il parco, alla fine del 1800 dedicò una piccola
monografia alla città, indicando
resti di grandi rovine. Da queste prime intuizioni hanno avuto inizio le
ricerche archeologiche che hanno portato alle prime scoperte delle presenze
archeologiche dell’antica città brettia
e poi romana di Tauriana. Le
prime indagini archeologiche nell’area furono effettuate all’inizio degli anni
settanta.
Villaggio dell'età del bronzo |
A
partire dal 1995 iniziarono importanti campagne di scavo nell’area a cura della
Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria. Le diverse indagini
archeologiche successive a cadenza annuale hanno portato nel 2010 alla
realizzazione del Parco dei Taureani, che include al momento solo una porzione
della città, quella coincidente con il cuore civile e religioso della città
romana.
Al
tempo della seconda guerra punica i Taureani
erano uno dei dodici popoli di cui si componeva a quel tempo la
confederazione dei Brettii. L’esatta indicazione topografica è nota con certezza
in seguito al ritrovamento di bolli laterizi con l’etnico in caratteri greci e
lingua osca TAYPIANOYM in due siti distinti ma vicini del basso Tirreno, a
Taureana di Palmi ed in contrada Mella di Oppido Mamertina Al di sotto della
fase brettia e romana, vi sono i resti
di capanne di un villaggio dell'età del bronzo, attivo per circa mille anni.
Le
strutture rinvenute, ed evidenziate all'interno del parco, sono impianti
urbani della città (prima brettia poi romana), il
"santuario urbano", meglio conosciuto come la "casa di Donna
Canfora", una strada romana, un edificio per spettacoli.
Santuario romano |
Il
complesso sacro realizzato secondo modelli noti dell’architettura centro
italica già da età tardo-repubblicana, unico nella regione, è costituito da un
ampio porticato che si sviluppa sui tre lati di un’area scoperta al centro
della quale sorge l’edificio che riunisce la tradizione italica dell’alto podio
con quella greca ellenistica della pianta che presenta un a lunghezza pari al
doppio della larghezza. Il porticato,
largo 5 metri, ha una doppia fila di muri paralleli realizzati in conglomerato
cementizio. Di questi rimane solo il livello di fondazione. L’accesso era posto
sul lato meridionale testimoniato da un vano rettangolare. Il tempio, aveva un orientamento nord-sud e un
accesso sul lato settentrionale , dove si conservano le tracce della scalinata,
di questo non è rimasto nulla.
Strada romana |
La strada romana che rappresentava la principale strada urbana dell'antica Tauriana. conduceva alla via Popilia, l'antica "autostrada" di collegamento tra Reggio Calabria e Capua-Roma
L’edificio è costituito da una cavea
rivolta a occidente. Sfrutta un pendio naturale ed era desinata a sostenere la
gradinata di cui non è rimasto nulla. All’interno un alto muro di mattoni
delimita lo spazio dell’orchestra. La struttura
è realizzata in conglomerato cementizio e rivestita in pietrame e
mattoni. L’edificio, per le sue
caratteristiche architettoniche e dimensioni
potrebbe rientrare tra gli edifici denominati semianfiteatri o
teatri/anfiteatri, oggi chiamati teatri gallo-romani, destinati a
rappresentazioni teatrali e giochi galdiatori
Casa del mosaico |
La
casa del mosaico prende il nome dal ritrovamento di un mosaico in vermiculatum
con scene di caccia era un edificio pubblico o residenza privata con carattere
di alta rappresentanza.
Mosaico- II-I secolo a.C. |
Il mosaico realizzato con tessere
policrome di piccolissime dimensioni, doveva occupare probabilmente il centro
della sala. Vi è rappresentata una scena di caccia con due cavalieri e un
portatore di giavellotti che si dispongono ai lati di un orso già ferito, posto
al centro della scena. Vi sono tre cani che attaccano l’orso e un cinghiale
posto in basso.
Torre medievale |
La torre ultima testimoninza della lunga storia del pianoro di Taureana è stat realizzata nel XVI secolo come difesa dalle scorrerie degli Arabi provenienti dal mare Alta circa 15 metri è accessibile al primo piano tramite un ascaletta a chiocciola esterna . Dopo la sua inaugurazione il parco ha avccolto diverse manifestazioni come Marmythos (Smposio Internazionale di scultura) nel 2012. Artist e scultori, provenienti da tutta Europa, si sono riuniti a modellare il marmo dinanzi ai visitatori, per creare un'opera a tema con la storia millennaria del sito. Le sculture, donate al Parco, sono collocate vicino al podio del tempio.
Adesso tocca a te.
Il parco dei Taureani è un tesoro tutto da scoprire ...
Quanto è importante la sua salvaguardia per risvegliare nei giovani la consapevolezza che occorre conoscere e tutelare tutto ciò che è testimonianza dell'attività dell'uomo, dell'identità e della cultura ?
Prof.ssa Cinzia Grillea
E' molto importante salvaguardare questo parco per mostrare alle prossime generazioni che prima dei palmesi, vivevano altre popolazioni, come i Bruzi, i Romani. Se andiamo a visitare questo parco possiamo vedere: la torre dei Saraceni, che si crede sia stata volutada Spinelli per difendere il territorio dagli attacchi provenienti dal mare; il santuario romano, conosciuto come''La casa di Donna Canfora'', il teatro o la strada romana.
RispondiEliminaROSSOBA001
Conservare il parco dei Taureani e altri siti è importantissimo perché questi siti ci possono aiutare a capire le abitudini e la vita delle popolazioni antiche e sono la testimonianza del passaggio del uomo in quel luogo.
RispondiEliminaSpesso i giovani non comprendono l’importanza della conservazione di questi luoghi che mostrano il modo in cui l’uomo ha vissuto e come nel tempo si sia evoluto.
Conoscere e confrontare lo stile di vita delle antiche popolazioni con quello di oggi è interessante e affascinante.
Conoscere cosa facevano i popoli antichi,chi pregavano,cosa producevano,come vivevano,l’importanza che davano alla religione,la centralità di alcune figure nella società rispetto ad altre sono tutte cose affascinanti e importanti che fanno capire come l’uomo sia capace di adattarsi, di inventare e di evolversi
ROSSOBA014
È importante salvaguardare il parco dei Taureani per dimostrare alle persone, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, che prima della nostra popolazione sono vissute altre popolazioni. Questo parco, infatti, ci mostra i resti delle popolazioni antiche e molti monumenti, come "la casa di donna Canfora" e "la torre dei Saraceni".
RispondiEliminaROSSOBA005