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venerdì 24 maggio 2019

Beni culturali - Il parco archeologico dei Taureani


Il concetto di Bene culturale è stato acquisito nella legislazione italiana, in seguito alle riflessioni della «Commissione di indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio»  istituita nell’aprile 1964 legge 310. Nel tempo si è affermata la consapevolezza che occorre conoscere e tutelare tutto ciò che testimonia l’attività creativa dell’uomo e che esprime il modo di vivere e pensare di una certa epoca storica.
Nel 1975, lo Stato italiano ha istituito il Ministero dei Beni Culturali, che ha provveduto a classificarli e ad emanare provvedimenti per la loro salvaguardia.
L’attuale legislazione sottolinea che il Patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici.
I beni culturali sono «le cose immobili e mobili che (…) presentano interesse artistico, storico, archeologico, enoantropologico, archivistico e bibliografico» e le altre testimonianze aventi valore di civiltà.
I beni paesaggistici sono gli immobili e le aree «costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio. Sono individuati come luoghi di cultura: museo, biblioteca, archivio, area archeologica, parco archeologico, complesso monumentale.
Si definisce Parco archeologico: "un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all’aperto". Grande importanza hanno i beni archeologici che costituiscono testimonianza storica di epoche, di civiltà, di centri o insediamenti venuti alla luce mediante scavi e rinvenimenti. Buona parte delle testimonianze antiche è situata sotto spessi strati di terreno, sotto le nostre città o i luoghi abbandonati da tempo. 
L’ archeologia è la disciplina che studia le antiche civiltà attraverso la ricostruzione e l’analisi delle loro testimonianze materiali come i manufatti artistici e quelli legati all’attività dell’uomo. I ritrovamenti possono avvenire in modo fortuito, ma generalmente sono frutto di un’accurata indagine ricostruttiva e i lavori di scavo seguono un metodo rigoroso di analisi e coerenti fasi di intervento: esplorazione, strato stratigrafico e clasificazione e datazione.
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Planimetria del Parco
Il parco archeologico dei Taureani sorge nella zona in cui anticamente sorgeva l'antica città di Tauriana (o Taurianum), su una superficie di circa tre ettari giacente su un pianoro costiero che domina sulla Costa Viola splendido tratto della costa meridionale tirrenica calabrese. 
Antonio De Salvo, a cui è intitolato il parco, alla fine del 1800 dedicò una piccola monografia alla città, indicando  resti di grandi rovine. Da queste prime intuizioni hanno avuto inizio le ricerche archeologiche che hanno portato alle prime scoperte delle presenze archeologiche dell’antica città brettia  e poi romana di Tauriana. Le prime indagini archeologiche nell’area furono effettuate all’inizio degli anni settanta.
Villaggio dell'età del bronzo
A partire dal 1995 iniziarono importanti campagne di scavo nell’area a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria. Le diverse indagini archeologiche successive a cadenza annuale hanno portato nel 2010 alla realizzazione del Parco dei Taureani, che include al momento solo una porzione della città, quella coincidente con il cuore civile e religioso della città romana.
Al tempo della seconda guerra punica i Taureani  erano uno dei dodici popoli di cui si componeva a quel tempo la confederazione dei Brettii. L’esatta indicazione topografica è nota con certezza in seguito al ritrovamento di bolli laterizi con l’etnico in caratteri greci e lingua osca TAYPIANOYM in due siti distinti ma vicini del basso Tirreno, a Taureana di Palmi ed in contrada Mella di Oppido Mamertina Al di sotto della fase brettia e romana,  vi sono i resti di capanne di un villaggio dell'età del bronzo, attivo per circa mille anni.
Le strutture rinvenute, ed evidenziate all'interno del parco, sono impianti urbani della città (prima brettia poi romana), il "santuario urbano", meglio conosciuto come la "casa di Donna Canfora", una strada romana, un edificio per spettacoli.
Santuario romano
Il complesso sacro realizzato secondo modelli noti dell’architettura centro italica già da età tardo-repubblicana, unico nella regione, è costituito da un ampio porticato che si sviluppa sui tre lati di un’area scoperta al centro della quale sorge l’edificio che riunisce la tradizione italica dell’alto podio con quella greca ellenistica della pianta che presenta un a lunghezza pari al doppio della larghezza.  Il porticato, largo 5 metri, ha una doppia fila di muri paralleli realizzati in conglomerato cementizio. Di questi rimane solo il livello di fondazione. L’accesso era posto sul lato meridionale testimoniato da un vano rettangolare. Il  tempio, aveva un orientamento nord-sud e un accesso sul lato settentrionale , dove si conservano le tracce della scalinata, di questo non è rimasto nulla.
Strada romana
La strada romana che rappresentava la principale strada  urbana dell'antica Tauriana. conduceva alla via Popilia, l'antica "autostrada"  di collegamento  tra Reggio Calabria e Capua-Roma

Accanto alla strada romana si notano le gradinate  dell'edificio per spettacoli.di forma circolare che già a fine Ottocento lo storico  De Salvo, nell'opera Metauria e Tauriana, aveva immaginato si trattasse di un anfiteatro.

L’edificio  è costituito da una cavea rivolta a occidente. Sfrutta un pendio naturale ed era desinata a sostenere la gradinata di cui non è rimasto nulla. All’interno un alto muro di mattoni delimita lo spazio dell’orchestra. La struttura  è realizzata in conglomerato cementizio e rivestita in pietrame e mattoni. L’edificio, per le sue caratteristiche architettoniche e dimensioni  potrebbe rientrare tra gli edifici denominati semianfiteatri o teatri/anfiteatri, oggi chiamati teatri gallo-romani, destinati a rappresentazioni teatrali e giochi galdiatori

Casa del mosaico
La casa del mosaico prende il nome dal ritrovamento di un mosaico in vermiculatum con scene di caccia era un edificio pubblico o residenza privata con carattere di alta rappresentanza.
Mosaico- II-I secolo a.C.
Il mosaico realizzato con tessere policrome di piccolissime dimensioni, doveva occupare probabilmente il centro della sala. Vi è rappresentata una scena di caccia con due cavalieri e un portatore di giavellotti che si dispongono ai lati di un orso già ferito, posto al centro della scena. Vi sono tre cani che attaccano l’orso e un cinghiale posto in basso.
Torre medievale
La torre ultima testimoninza della lunga storia del pianoro di Taureana è stat realizzata nel XVI secolo come difesa dalle scorrerie degli Arabi provenienti dal mare Alta circa 15 metri è accessibile al primo piano tramite un ascaletta a chiocciola esterna . Dopo la  sua inaugurazione il parco ha avccolto diverse manifestazioni come Marmythos (Smposio Internazionale di scultura) nel 2012. Artist e scultori, provenienti da tutta Europa, si sono riuniti a modellare il marmo dinanzi ai visitatori, per creare un'opera a tema con la storia millennaria del sito. Le sculture, donate al Parco, sono collocate vicino al podio del tempio.

Adesso tocca a te.
Il parco dei Taureani è un tesoro tutto da scoprire ... 
Quanto è importante la sua salvaguardia per risvegliare nei giovani la consapevolezza che occorre conoscere e tutelare tutto ciò che è testimonianza dell'attività dell'uomo, dell'identità e della cultura ?
                                                                                                                          Prof.ssa Cinzia Grillea




 

3 commenti:

  1. E' molto importante salvaguardare questo parco per mostrare alle prossime generazioni che prima dei palmesi, vivevano altre popolazioni, come i Bruzi, i Romani. Se andiamo a visitare questo parco possiamo vedere: la torre dei Saraceni, che si crede sia stata volutada Spinelli per difendere il territorio dagli attacchi provenienti dal mare; il santuario romano, conosciuto come''La casa di Donna Canfora'', il teatro o la strada romana.
    ROSSOBA001

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  2. Conservare il parco dei Taureani e altri siti è importantissimo perché questi siti ci possono aiutare a capire le abitudini e la vita delle popolazioni antiche e sono la testimonianza del passaggio del uomo in quel luogo.
    Spesso i giovani non comprendono l’importanza della conservazione di questi luoghi che mostrano il modo in cui l’uomo ha vissuto e come nel tempo si sia evoluto.
    Conoscere e confrontare lo stile di vita delle antiche popolazioni con quello di oggi è interessante e affascinante.
    Conoscere cosa facevano i popoli antichi,chi pregavano,cosa producevano,come vivevano,l’importanza che davano alla religione,la centralità di alcune figure nella società rispetto ad altre sono tutte cose affascinanti e importanti che fanno capire come l’uomo sia capace di adattarsi, di inventare e di evolversi
    ROSSOBA014

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  3. È importante salvaguardare il parco dei Taureani per dimostrare alle persone, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, che prima della nostra popolazione sono vissute altre popolazioni. Questo parco, infatti, ci mostra i resti delle popolazioni antiche e molti monumenti, come "la casa di donna Canfora" e "la torre dei Saraceni".
    ROSSOBA005

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