«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»
L'articolo 21 è
l'articolo della Costituzione italiana dedicato alla libertà di
manifestazione del pensiero.
La libertà di manifestazione del pensiero consiste
nella libertà di esprimere le proprie idee e divulgarle ad un numero
indeterminato di destinatari. Vi sono particolari forme di manifestazioni del
pensiero che sono tutelate separatamente dalla Costituzione:
o Libertà di fede religiosa art.19
o Libertà artistica: art. 33 da cui deriva la libertà d’insegnamento e la libertà di ricerca scientifica.
o Libertà di fede religiosa art.19
o Libertà artistica: art. 33 da cui deriva la libertà d’insegnamento e la libertà di ricerca scientifica.
Quella breve ed icastica formulazione dell’art. 33 sta lì a garantire l’indipendenza e
l’autonomia del singolo scienziato, del singolo ricercatore, di “ognuno” che
voglia esercitare la propria attività in campo scientifico. Indipendenza ed
autonomia che non potranno subire limitazioni o compressioni, se non quando ciò
sia reso necessario dall’esigenza di tutelare altri valori esplicitamente
riconosciuti dalla Costituzione.
Le grandi
responsabilità etiche degli scienziati, che si applicano alle biotecnologie o
alla ricerca nucleare, si convertono in responsabilità di carattere giuridico,
allorché la loro attività vada ad incidere su quegli altri valori
costituzionalmente protetti cui si è ora fatto cenno.
Lo scienziato tende ad adeguare l’intellectus alla res,
anche attraverso la smentita delle teorie ed ipotesi altrui; così come l’intero
ambiente sociale e la stessa scientific community, che, per parte loro si
affidano al singolo scienziato ed al suo senso di responsabilità, chiedono che
l’ordinamento protegga l’interesse diffuso a che quest’ultimo persegua (o abbia
perseguito), con serietà di metodo ed in buona fede, la ricerca della verità
scientifica, in altri termini, a che l’attività, che egli intende svolgere o
assume di aver svolto, corrisponda a scienza.
Ma quanti studiosi e
ricercatori coraggiosi e controcorrente dovranno ancora nuotare nel fango
dell’ingiuria ed essere additati come gli eretici di turno dalla moderna
inquisizione, prima che la loro idea possa essere presa in considerazione e
sottoposta ad una accurata ed imparziale verifica scientifica?
Quando succederà che
lo spirito indagatore e lo spirito critico, da sempre promotori dei più grandi
progressi dell’Umanità, prenderanno il naturale sopravvento sui modelli di
pensiero fossilizzati, schiavi della tradizione ed asserviti alla stabilità
delle lobbies e dei baronati?
I nostri tempi sono ormai e finalmente esenti da
discriminazioni e abusi e la comunità scientifica ha raggiunto la maturità
intellettuale per sostenere che lo scopo primario della scienza è la ricerca
pura della verità, ovunque essa si trovi?
Rifletti su quanto esposto e commenta :
ü
Ti sei mai sentito giudicato o escluso per una
tua idea?
ü
Hai mai vissuto l’impossibilità di esprimerti a
causa di una regola imposta da altri?
ü
Cosa credi possa minacciare la tua libertà di
espressione?
ü
Credi che sia lecito poter dire ogni cosa?
ü
Conosci qualche scienziato vittima di
discriminazione o censura?
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